Weekly Playlist N.17 (2021)

 

Non vi nascondiamo una velata preoccupazione per come il nostro amato pubblico di sette teste e un quarto sui sempre più spopolati social avrebbe preso le recenti mancanze in ambito Darkest Past, per noi dolorose considerato l’interesse dei dischi in questione quanto prevedibili per la moltitudine di titoli da trattare. Poi però abbiamo notato la magra accoglienza mediatica riservata anche ai due articoli invece pubblicati in settimana e per tempo, incentrati su opere forse dallo scarso appeal per le masse ma a loro modo fondamentali nei percorsi dei rispettivi autori, quindi permetteteci pure di fregarcene allegramente di qualche scritto per ora non consegnato (ma comunque recuperabile in futuro), proprio come se ne fregarono gli Impaled Nazarene nel 1996 quando fu ora di far uscire Latex Cult”; considerarlo ancora oggi a venticinque anni di distanza un lavoro minore dei finlandesi vi qualifica per le persone orribili che siete, ma quando sarà Mika Luttinen a parlare delle minoranze e frignare della temibilissima censura Rai vedrete che vi piacerà pure “When All Golden Turned To Shit”. Mentre dunque il sottoscritto ha avuto un’ulteriore occasione per decantare il suo amore nemmeno troppo platonico per questi placidi signorotti, misteriose forze reclutate in gran segreto si sono impegnate a dare lustro al misconosciuto Ars Moriendi” dei Lunar Aurora, riuscendoci ampiamente nonostante una copertina originariamente audace e la sempre scarsa collaborazione di YouTube quando c’è da rendere omaggio ad una delle creature tedesche più indebitamente trascurate; l’invito è perciò quello di rispolverare l’album fresco di ventennale, le sue intuizioni ed il suo pionierismo anno 2001, magari con contorno previsto per oggi di “Kerkerseele” dal successivo e stupendo Elixir Of Sorrow”.
Purtroppo la redazione ha dovuto come anticipato sacrificare qualche ricorrenza, optando per lasciare in panchina per il momento due grupponi norreni sui quali in ogni caso abbiamo già speso fiumi di parole nel corso dell’ultimo decennio: i vent’anni di Kvass” dei Kampfar ed i quindici di Ruun” degli Enslaved meriterebbero del resto molto di più di un passaggio in playlist, ma intanto la doppietta “Ravenheart”“Fusion Of Sense And Earth” è lì in scaletta a rendere un minimo di gloria alle uniche band sopravvissute con stile al tritacarne della celeberrima scena norvegese.
Là fuori però la gente continua a sbavare per i nuovi dischi dei Darkthrone, magari schifando Hate Them” ed esaltando Old Star” oppure gasandosi per un full-length di 40 minuti con cinque tracce e copertina riciclata, e che per non farsi mancare nulla si chiama pure Eternal Hails…” (perché ricordate che il Black Metal non ha più nulla da dire, ma se è Fenriz a vivere nel passato allora tutto ok!) – benissimo, allora noialtri si fa la mossa da guastafeste augurando buona fortuna al duo di Kolbotn per questa nuova release col suo classico “Where Cold Winds Blow”; visto che siete tutti grandi cultori non servirà ricordarvi di quale (capo)lavoro dei due stiamo parlando, giusto?
Finita la consueta polemica settimanale torniamo a parlare di album stupendi ed engagement bassini con l’ultimo approfondimento de La Gente Deve Sapere, dedicato al sophomore record di casa Sur Austru, Obârșie”, trattato con la solita dovizia di particolari nel corposo scritto apparso in rete martedì e leggibile oggi con nelle orecchie “Caloianul”, dal minutaggio abbastanza lungo per arrivare fino all’ultima riga.
Il 2021 può del resto davvero essere l’anno della Romania, perché a far compagnia a Tibor Kati e i suoi ci saranno da venerdì prossimo niente meno che i Dordeduh di Har”, ammalianti grazie anche alle sfumature luminose del terzo singolo “În Vieliștea Uitării” giunto a noi appena in tempo per un passaggio in palinsesto. Se per la rediviva comitiva di Timișoara era comunque tenuta sotto osservazione per via del lungo silenzio e dei grandiosi trascorsi, molta meno fiducia ci ispiravano i tedeschi Minas Morgul anche soltanto per l’impegnativo monicker e per certi brutti ricordi a firma Equilibrium. Invece “Weltenfall” tiene botta con la sua andatura spedita e, sebbene questo aprile sia stato di netto il top mese dell’anno finora, ci invoglia a recuperare anche l’appena uscito Heimkehr”. L’ultima indiscrezione per oggi ci porta poi al 9 luglio e nel freddo Canada, che tanto ha dato alla musica estrema quanto al sottomondo dell’acustico specie dopo la nascita dei Musk Ox; il trio ha finalmente interrotto il suo letargo settennale con l’annuncio di Inheritance”, terzo full presentatoci con la soave “Memoriam” ed atteso con evidente trepidazione su questi lidi.
Non provate però ad abbandonare la sala, o correreste il rischio di perdervi l’usuale special feature regalatavi dalle mensole e dal gusto modestamente rilevante di chi assembla questi nostri appuntamenti: introdotta anch’essa da un breve sfogo acustico poi ripreso più volte, “Der Boshafte Geist” vi farà di sicuro annotare il nome dei tedeschi Aaskereia, progetto di cui si saranno anche perse le tracce dal 2011 ma di certo non il sorprendente Dort, Wo Das Alte Böse Ruht” e la sua eccellente rappresentazione della via teutonica all’oscurità a sette note.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Impaled Nazarene“When All Golden Turned To Shit” (from Latex Cult”, Osmose Productions 1996)

2. Sur Austru“Caloianul” (from Obârșie”, Avantgarde Music 2021)

3. Lunar Aurora“Kerkerseele” (from Elixir Of Sorrow”, The Oath Records 2004)

4. Musk Ox“Memoriam” (from Inheritance”, Autoprodotto 2021)

5. Minas Morgul“Weltenfall” (from Heimkehr”, Trollzorn Records 2021)

6. Aaskereia“Der Boshafte Geist” (from Dort, Wo Das Alte Böse Ruht”, Autoprodotto 2011)

7. Dordeduh“În Vieliștea Uitării” (from Har”, Prophecy Productions 2021)

8. Kampfar“Ravenheart” (from Kvass”, Napalm Records 2001)

9. Enslaved“Fusion Of Sense And Earth” (from Ruun”, Tabu Recordings 2006)

10. Darkthrone“Where Cold Winds Blow” (from A Blaze In The Northern Sky”, Peaceville Records 1992)

Michele “Ordog” Finelli

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